Scommettere senza KYC è possibile? La risposta breve è sì, ma c’è un grosso “ma”. Per capire quando è possibile scommettere su Internet senza dovere inviare la documentazione KYC, dobbiamo prima capire il perché questa documentazione viene richiesta. Intanto ecco alcuni dei bookmaker che meno richiedono il KYC:
Nonostante la documentazione KYC esista da decenni, solamente nel 2012 è arrivato nel mondo dei siti scommesse AAMS. Una novità che non è piaciuta ai molti abituati a prelevare le proprie vincite senza complicazioni. La documenta KYC, infatti, complica un po’ le cose.
Richiesta per condurre una indagine sulla legittimità dei fondi versati per giocare, richiede che il giocatore invii una serie di documenti, inclusi selfie e ricevute che ne confermino il domicilio.
Nel 2012 la cosa fu parecchio complessa, in quanto ai giocatori venivano chieste copie fisiche di carte che magari non erano attive da anni, oppure un certificato di proprietà per una PostePay usata per depositare ma di proprietà di terzi.
Di certo non un periodo semplice per le persone che lavoravano nei centralini di supporto dei casinò online. La situazione tornò comunque alla normalità in un paio d’anni.
KYC vuole dire “Know Your Customer,” ovvero “Conosci il tuo Giocatore.” In poche parole, serve per sapere chi si cela per davvero dietro un nickname. In Italia i siti scommesse devono richiedere un alto numero di dati durante la registrazione, ma all’estero bastano nome utente e poco altro.
Il motivo per cui il KYC esiste è quello di evitare che ci siano casistiche di riciclo di denaro e che i fondi che circolano nel casinò siano provenienti da fonti lecite. In generale, viene richiesta la fonte di ingresso (stipendio, affitti, investimenti), in modo da capire da dove arrivano i fondi usati in gioco.
Anche per me, la documentazione KYC è una gran rottura. Insomma, se vinco 100€ alle scommesse, perché devo aspettare giorni tra l’invio dei documenti e l’approvazione per potere mettere le mani sui miei soldi? Tuttavia, considera che viene fatto per la legittimità. Giocare su bookmakers che usano KYC vuole dire giocare con operatori che tutelano i giocatori ed il loro gioco.
Non vorresti giocare su dei siti che se ne fregano delle leggi in vigore sul gioco d’azzardo, rischiando magari una chiusura o multa, no? Per questo motivo reputo il KYC un male necessario.
In genere, il KYC viene richiesto una sola volta, ma non sempre. Se infatti usi più metodi di deposito e prelievo, potrebbero esserti richiesti i documenti relativi a ognuno di questi metodi di pagamento, come estratti conto e foto fisiche delle carte. Per questa ragione ti suggerisco di giocare con un solo metodo di pagamento.
Ovviamente, cerca di usare solo metodi di pagamento intestati a te, in modo da non complicare le cose ulteriormente. Se non hai metodi di pagamento a te intestati potrai per esempio giocare con le PSC che si trovano dal tabacchino per comodità, anche se ti servirà un conto bancario a tuo nome per la riscossione.
In apertura, ti ho detto che scommettere senza KYC è possibile. È però un qualcosa che non si può controllare e non è minimamente garantito.
Nella tabella dei bookmakers ad inizio pagina, ci sono alcuni operatori con il limite di richiesta KYC piuttosto alto. Questo vuole dire che per prelievi di 200€ o 300€ il KYC non dovrebbe essere richiesto. Sarà comunque obbligatorio se l’importo prelevato supera un certo limite, in questo quanto l’operatore dovrà farlo per adempire alla legge.
Anche la mia esperienza con il KYC nel mondo delle scommesse è stata amore/odio. La cosa buona è che, nella maggior parte dei casi, solo dovrai inviarlo una volta. Se hai una bolletta e il metodo di pagamento è intestato a te, superare il KYC sarà semplice. Ecco i siti scommesse con cui ho avuto la migliore esperienza di KYC:
A seconda del tuo caso, potrebbe essere chiesto un KYC di base o completo. Non esiste però una guida che gli operatori devono seguire e tutto è un po’ campato in aria per alcuni bookies. Ecco una panoramica delle richieste che potrebbero esserti fatte:
No, non è uno scherzo. Lavorando da decenni nel settore, ho visto di tutto. È infatti successo che persone con un prelievo in sospeso siano decedute. In quel caso la famiglia dovrà fare fronte ad inviare i documenti KYC del deceduto, insieme ad un certificato di morte. Questa è probabilmente l’evento più complesso a cui fare fronte, ma per fortuna non accade spesso.
Il denaro vinto in questo caso dovrà comunque essere inviato al conto corrente del giocatore, quindi assicurati di entrarne in possesso.
Quello che fanno tante persone prima di scommettere online è tenere a portata di mano una utenza, non più vecchia di 3 mesi, un selfie e tutto il materiale che potrebbe essere richiesto nel KYC. Al momento di aprire un conto gioco inviano questi documenti per l’approvazione, in modo da non avere “rotture” più avanti.
Spesso e volentieri i bookmakers si accontentano di avere un KYC di base e non tornano a controllare questi dati più avanti, a meno che non si abbiano vinto cifre spropositate di decine di migliaia di euro. Tra questi bookmakers, ti consiglio Bet365 scommesse, forte di un'esperienza quasi trentennale nel settore.
Quindi, è possibile scommettere senza KYC? Si, ma non del tutto. Ricorda che in Italia, AAMS/ADM vigila per assicurarsi che il gioco online sia sicuro e le persone possano depositare e prelevare le proprie vincite senza alcun rischio.
Allo stesso modo si vuole però tutelare il sito scommesse, assicurandogli che i fondi depositati abbiano una provenienza lecita e non ci sia il rischio di riciclaggio di denaro sporco, ragione principale per cui il KYC viene richiesto.